UN CAFFÈ AL CINEMA

 

 

Il 4 marzo si celebreranno gli Academy Awards, la cerimonia più importante di Hollywood. Per seguire questa notte fatta di talento, commozione, abiti fruscianti e discorsi memorabili, vi consigliamo l’aroma raffinato della miscela Milano, l’ideale per gustarvi lo spettacolo fino al mattino.

E in attesa di scoprire chi vincerà l’ambitissima statuetta, ci prepariamo ricordando alcuni film in cui il caffè ha un ruolo fondamentale.

Colazione da Tiffany

Non voglio possedere niente, finché non avrò trovato un posto che mi vada a genio... non so ancora dove sarà, ma so com’è.

Il caffè è il miglior modo di iniziare la giornata. O di finirla. Soprattutto se ci si trova sulla Quinta Strada, davanti alle vetrine scintillanti di Tiffany e si è Audrey Hepburn. La sua passeggiata all’alba, elegantissima, mentre mangia una brioche sorseggiando da un bicchiere di carta, ha fatto la storia del cinema e della moda.

Inception

I sogni sembrano reali finché ci siamo dentro, non ti pare? Solo quando ci svegliamo ci rendiamo conto che c'era qualcosa di strano.

Il caffè fa così parte della nostra vita che ci pensiamo anche mentre dormiamo. Quando Cobb (Leonardo DiCaprio) spiega ad Ariadne (Ellen Page) come la mente crea il nostro universo onirico, lei si accorge improvvisamente di essere in un sogno. Allora il caffè nella tazzina inizia a tremare e il mondo intorno a lei a dissolversi…

The Place

Mi hanno detto che lei aiuta la gente ad ottenere quello che vuole.
Diciamo che offro delle possibilità.

L’enigmatico personaggio interpretato da Valerio Mastandrea beve litri di caffè perché deve restare sveglio. Seduto al tavolino di un bar annota appunti su un misterioso quaderno mentre, ad ogni ora del giorno e della notte, uomini e donne vanno da lui, con le richieste più disparate. Lui non rifiuta mai il suo aiuto, ma chiede loro di fare una scelta, a volte terribile, a volte così semplice da metterli in crisi. Le persone rivelano il meglio o il peggio di sé, lasciandolo sempre di stucco. Per fortuna c’è lo sguardo di Angela (Sabrina Ferilli) che, sempre sorridente, dà sollievo alle giornate più buie.

Pulp Fiction

Non c'è bisogno che tu mi venga a dire che il mio caffè è buono, intesi? Sono io che lo compro e so quanto è buono. […] Io compro sempre roba costosa, perché quando la bevo voglio gustarla.

I complimenti non addolciscono Jimmy (Quentin Tarantino) che quando, di prima mattina, si vede piombare in casa Jules (Samuel Lee Jackson) e Vincent (John Travolta) sa che i guai sono arrivati. In attesa che giunga l’intervento salvifico di Mr. Wolf non resta che gustarsi quel caffè sopraffino, perché, come afferma Jules: “Questa qui è roba da leccarsi i baffi! Io e Vincent ci saremmo accontentati di un caffè solubile istantaneo, giusto? E invece lui ci tira fuori questa roba da buongustai.”

Un caffè a Berlino

Un Caffè da portare via.
Certo, ne abbiamo di tue tipi: Arabica oppure Colombia Morning.
E quale dei due tipi sa più di caffè semplice?

A volte basta un caffè per cambiare umore, ma per Niko sembra un traguardo impossibile. È una giornata storta, stortissima: la sua ragazza lo ha lasciato, il bancomat non funziona, suo padre gli ha bloccato i fondi. Il ragazzo, spiantato e sconsolato, si ritrova a vagare per Berlino, alla ricerca di una tazza nera fumante. Ma tutto quello che ottiene sono una serie di imprevisti tragicomici.  Per fortuna ci sono la musica e l’autoironia.

Prima dell’alba

Se c'è una qualsiasi magia in questo mondo, dev'essere nel tentativo di capire qualcuno condividendo qualcosa.

E se il caffè avesse anche un potere afrodisiaco? In fondo i personaggi di Ethan Hawke e Julie Delpy neanche si conoscevano prima di incontrarsi sul treno. Poi, in un locale di Vienna confessano il loro amore, diventando una delle storie romantiche simbolo degli anni Novanta.

I Soliti Sospetti

Keaton diceva sempre: "Io non credo in Dio, però ho paura di lui". Be', io credo in Dio... e l'unica cosa di cui ho paura è Keyser Söze.

Il caffè risveglia la mente, ma per il detective Dave Kujan (Chazz Palminteri) sarebbe stato meglio continuare a vivere nell’illusione di aver risolto il suo caso. Una nave è esplosa misteriosamente. L’intera ricostruzione dei fatti avviene attraverso il racconto di Verbal Kint, un ex poliziotto corrotto coinvolto nella faccenda. Sul finale il detective pare aver individuato il vero colpevole, rilascia il poliziotto, si siede sulla scrivania, chiacchiera con un suo collega, si rilassa e avvicina il caffè rovente alla bocca. Poi, improvvisamente, lascia cadere la tazza a terra. D’un tratto, ha capito di essere stato manipolato. Il caffè si spande in mezzo ai cocci, mentre crollano le certezze del detective.